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500 Miglia di Pomposa: un'impresa (quasi) riuscita

Grande prestazione del team The Mello Yellos in una delle endurance più importanti dell’anno, anche se il risultato non ha dimostrato le abilità messe in pista dalla nostra compagine

Qui parliamo di: KZR, Pomposa 500, Pomposa Endurance, SKT
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Quando si va a Pomposa si sa che in pista si troveranno le squadre più forti ed organizzate del panorama endurance; proprio per questo abbiamo deciso di partecipare, questa volta in via completamente indipendente, schierando 3 piloti (Marco Sinico, Simone Frealdo ed Andrea Turato) e 2 team manager (Giuliano Gallo e Francesco Zangrossi) del team Cinisio Racing, aiutati dai veloci Rubens Rigodanzo e Marco Dal Pezzo del team SKT.
Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, da passare prevalentemente a metà classifica più o meno, perciò non avevamo aspettative molto alte ma un solo dovere auto-imposto: dare il massimo e vedere fino a dove saremmo riusciti ad arrivare in una classifica che vedeva iscritti 24 team tra i più forti d’Italia.
Nota: per l’occasione, non essendo un team preciso, abbiamo deciso di chiamare questa formazione ibrida “The Mello Yellos“, un tributo al film dei primi anni ’90 “Giorni di Tuono” con Tom Cruise nei panni di un pilota NASCAR. Una trovata simpatica, associata ad una livrea del kart bollata da più persone come “la più bella dello schieramento” (riconoscimento per cui stiamo aspettando l’istituzione di un premio dedicato nelle prossime gare). Sul nostro kart, inoltre, campeggiava l’adesivo “Verità per Giulio Regeni“, poiché abbiamo trovato giusto sfruttare il nostro mezzo non solo per divertirci, ma anche per portare in pista un messaggio importante.

The Mello Yello
The Mello Yello, il nostro ufficio per 500 e più miglia

Prove e qualifiche

Sin da subito abbiamo capito che le nostre potenzialità ci avrebbero permesso di ottenere buoni risultati: in prova, infatti, eravamo intorno alla decima posizione, e questo ci ha subito impressionato. In qualifica, però, le nostre speranze sono state nettamente ridimensionate: il nostro Marco Dal Pezzo non è riuscito a portarci più su della 20^ posizione; poco male, perché così saremmo rimasti fuori dal caos di centro gruppo nelle prime curve.

Pomposa 500 2016 - Foto di gruppo
Foto di gruppo. Riuscite a vederci?

Gara

Dopo una partenza piuttosto movimentata, dove Rubens è riuscito a destreggiarsi bene nel traffico (nonostante qualche sgomitata tipica delle partenze affollate), ci issavamo a metà classifica. Con il passare delle ore, un po’ alla volta, abbiamo cominciato a salire fino ad entrare nell’olimpo dei primi 10: una situazione per noi nuova, ma che abbiamo continuato a gestire sapientemente e con freddezza grazie alle strategie messe a punto da Giuliano.
Dopo 450 giri (su 667, cioè 2/3 di gara, circa 550km) eravamo ancora nei primi 10, con picchi che ci hanno visto occupare comodamente la quinta posizione. La quinta posizione! A Pomposa… Incredibile! Eppure, anche se non eravamo i più veloci, avevamo un passo costante e regolare che, associato ad una gestione di gara totalmente esente da errori, si è tradotto in un risultato a dir poco esaltante.
Alle 5 di mattina però, dopo 10 ore di gara, la nostra prestazione è stata stravolta da alcuni problemi tecnici: il kart ha cominciato a perdere velocità, così una sosta in assistenza tecnica ha accertato l’allenamento del filo dell’acceleratore ed un problema al cambio. Ripartiti con il muletto, questo ci ha lasciato a piedi a metà circuito con Andrea alla guida, facendoci perdere altro tempo: diciottesimi. Da lì siamo ripartiti con una furiosa rimonta, senza perderci d’animo (com’è nel nostro stile), ritornando nelle posizioni di metà classifica, salvo poi vedere nuovamente vanificati i nostri sforzi da un guasto alla quinta marcia.
Catapultati di nuovo nelle retrovie, abbiamo iniziato una nuova rimonta che ci ha portato alla 17^ piazza finale: un risultato comunque buono visto il miglioramento rispetto alla qualifica, ma che ci lascia un po’ insoddisfatti viste le prestazioni dimostrate per buona parte di gara. D’altra parte “that’s racing“: quando si corre con un mezzo meccanico si sa che questo si può rompere, e c’è stato chi ha avuto meno fortuna di noi, come ad esempio il team VKI. Il team formato da nostri cari amici, infatti, ha percorso più volte la classifica su e giù, ripartendo due volte dall’ultima posizione per poi concludere appena fuori dal podio.

Certo, noi non siamo ancora a quei livelli, ma ci siamo saputi difendere bene anche noi.

Ringraziamenti

Prima di tutto ringraziamo i nostri partner, senza i quali non avremmo potuto essere ai nastri di partenza: un grande grazie dunque a Frealdo – Recupero Materiali Inerti, Tecnozeta ed Agriturismo la Molonara, oltre a SNAV, BA Impianti, Neon Dami e Vistampa.
Ringraziamo poi i nostri team manager Giuliano e Francesco per aver messo a punto una strategia semplice quanto micidiale, portandoci in punti della classifica che nemmeno immaginavamo. Un grazie va anche al team SKT per averci prestato Rubens e Marco.
Ringraziamo infine Marco Bondi per l’organizzazione dell’evento, Andrea Bondi per la pazienza in sala cronometraggio, e Paolo Gagliardini che, nonostante le noie tecniche sui mezzi, ha messo in campo un’assistenza tecnica sempre seria, professionale e pronta ad ascoltare ogni richiesta dei team. Un grazie va anche a Foto Ghinassi per le bellissime foto mentre eravamo in azione.

In conclusione possiamo dirci soddisfatti di questa gara che per 450 giri ci ha fatto sognare, per poi lasciarci con un po’ di amaro in bocca ma determinati a ripetere la prestazione, magari con un po’ di fortuna in più.

 

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