Racing

Tempo di lettura: 3 minuti

12 ore di Siena: tutto perfetto, ma non è bastato

Giovanni Magnabosco in gara al tramonto

Nonostante una prestazione impeccabile abbiamo chiuso nelle retrovie

Qui parliamo di: Circuito di Siena, Giovanni Magnabosco, IRK National Trophy, Marco Dal Pezzo, Marco Sinico, Nicola Mischeri, Pistarossa
Prossima gara
  • 9 Novembre 2024

    Pomposa Endurance Awards 2024

    Circuito di Pomposa, Comacchio (FE)


Vista aerea del circuito di Siena
Vista aerea del Circuito di Siena © Stefano Chiarello | IRK

Sabato 18 novembre abbiamo debuttato sul Circuito di Siena: è stata la nostra prima volta sul circuito toscano, per concludere l’IRK National Trophy e cercare di agguantare la terza posizione in categoria EK3. Ciò significava dover imparare da zero una pista tutt’altro che banale, e nel tempo più breve possibile per compensare il distacco da 21 avversari di altissimo livello.

Marco Dal Pezzo al Circuito di Siena
Marco Dal Pezzo in qualifica © Stefano Chiarello | IRK

Giovanni Magnabosco, Nicola Mischeri, Marco Dal Pezzo e Marco Sinico si sono divisi l’impegno in pista, mentre Denis Cederle ha gestito il team e le strategie dai box nell’arco delle 12 lunghissime ore di gara: perché lunghissime?
Per gli avversari, coi tempi sul giro racchiusi in 1″ dal primo all’ultimo. Per il freddo, che ci ha dato il buongiorno con la pista ghiacciata, per poi lasciar spazio ad un piacevole sole nella prima metà gara e ritornare repentinamente subito dopo il tramonto, diventando pungente e, a tratti, insopportabile.

Nicola Mischeri in gara
Nicola Mischeri in gara © Stefano Chiarello | IRK

Alla fine delle qualifiche, affidate al velocissimo Marco Dal Pezzo, eravamo in decima piazza assoluta: un risultato di tutto rispetto visto il livello delle altre squadre, praticamente le più forti in Italia e, in alcuni casi, al mondo.

Alla partenza sempre Dal Pezzo è stato molto bravo ad evitare schermaglie, mantenendo un buon passo salvo perdere qualche posizione. Il resto della corsa è proseguito regolarmente, con tutti i piloti su passi molto vicini tra loro, soste impeccabili, nessuna penalità o uscita di pista. Nonostante questo la gara è stata una lenta discesa verso le posizioni di rincalzo, complice un passo leggermente più lento – ma non di molto – rispetto alla media. La bandiera a scacchi ci ha visto transitare in 18^ posizione, settimi in categoria EK3, concludendo il campionato in quinta posizione EK3.

Scarica i risultati finali

Denis, team manager
Denis, team manager © Stefano Chiarello | IRK

Considerazioni finali

Il campionato IRK National Trophy è stato una bella scoperta che ci ha portato a conoscere nuove piste come Siena, Ottobiano, Cremona, e a tornare sulla bellissima Franciacorta. Il livello di chi compete però è molto più alto rispetto al nostro: sia per esperienza che per allenamento i nostri avversari erano di un’altra categoria, non certo paragonabili a chi come noi scente in pista una volta al mese. A evidenziare questo aspetto è stata proprio la gara di Siena, ma lo avevamo già visto anche a Cremona: le nostre strategie, la gestione dei box e dei piloti sono impeccabili. A mancare è il passo, che non è propriamente lento, ma quando si ha a che fare con una griglia non molto lunga e avversari di alto livello ogni decimo diventa un muro da scalare.

Marco Sinico in controsterzo
Marco Sinico in controsterzo © Stefano Chiarello | IRK

Siamo soddisfatti comunque della nostra prestazione, consapevoli che si può migliorare ancora; l’IRK è una bella realtà la cui crescita potrà fare solo bene al rental karting italiano.

Le nostre attività continueranno durante l’inverno con qualche ritrovo e alcune gare minori, nell’attesa dei calendari 2024 per decidere come affrontare la stagione alle porte.

Grazie a chi ci ha seguito, agli amici che troviamo puntualmente in pista, agli organizzatori e a Pizeta Express che anche quest’anno ci ha sostenuto nelle nostre attività.

Giovanni Magnabosco in gara al tramonto
Giovanni Magnabosco al tramonto © Stefano Chiarello | IRK
Articolo precedente
Top-10 nella Coppa Campioni a Lignano
Articolo successivo
24h di Jesolo: quando il livello è troppo alto