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In the draft #2: le auto

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Com’è fatta e cosa caratterizza un’auto NASCAR rispetto alle altre auto da corsa?


Questo filmato non è accurato al 100%, ma dà l’idea di cosa sta alla base di un’auto NASCAR: un traliccio di tubi (Roll Cage) per garantire al pilota la protezione necessaria e per rendere l’auto abbastanza rigida; attualmente i modelli impiegati nelle 3 categorie sono definiti “Car of Tomorrow”, ovvero si sono fatti dei passi importanti nella tecnica per garantire maggiore sicurezza e più spettacolo, a discapito però del ritorno d’immagine dei vari costruttori: le attuali auto, infatti, non riprendono fedelmente le forme dei vari modelli in vendita, ma si limitano a riprodurne alcuni dettagli come i fari e le griglie della parte anteriore (calandra), ma che sono tutti adesivi.

Una sezione dei telai Car Of Tomorrow
Sullo scheletro di tubi viene posizionata la carrozzeria, costituita da pannelli di lamiera da 0,61 mm di spessore minimo. L’arte costruttiva sta proprio in questa fase, poiché le prestazioni aerodinamiche del mezzo dipendono da quello che sta “sopra”, mentre le doti telaistiche sono abbastanza calmierate dalle regole piuttosto stringenti.
Per contenere i costi altre parti del telaio, come le sospensioni, sono caratterizzate da schemi assai semplici ed anacronistici per la nostra cultura, ma che non starò qui a descrivervi.
Una Car of Tomorrow misura 5,232m in lunghezza, 1,994 in larghezza e 1,346 in altezza (rispettivamente 206 x 78,5 x 53 pollici); i costruttori impegnati sono Chevrolet, Toyota, Dodge e Ford, ma mai in forma ufficiale: ogni team si costruisce in casa telai e motori, mentre le squadre più piccole affittano o comprano componenti o anche intere auto dai team più grossi, dunque se un giorno vorrete cimentarvi in questa categoria sappiate che, con la dovuta gavetta e con un po’ di fortuna, ma con tanti soldi, potrete farcela; vi basterà recarvi presso un team e affittare un’auto, o l’intero team con tanto di meccanici, camion e attrezzature.
Ogni squadra può schierare fino ad un massimo di 4 vetture, ma indirettamente questo numero può aumentare: nel caso del team Hendrick (un po’ la Ferrari della NASCAR) infatti le auto schierate sono 4, più le 2 che vengono fornite  al team Stewart-Haas in leasing.

Motore

Per quanto riguarda il motore abbiamo delle unità V8 di 357 pollici cubici (5860cc) che a 9000rpm sviluppano una potenza di 825 CV.

Motore Chevrolet per la stagione 2007
I motori NASCAR sono classici motori americani, dalle caratteristiche costruttive arretrate rispetto alla cultura europea, ma ciò non significa che l’attività di ricerca sia inferiore a quella di un team di F1. Anche se i motori hanno distribuzione ad aste e bilancieri, blocco in ghisa sferoidale (però con testate in alluminio e sedi valvola in rame/berillio), con l’alimentazione affidata ad un carburatore quadri-corpo ed una cilindrata molto elevata (la potenza sviluppata è di poco superiore a quella dei motori di F1, ma con una cilindrata di quasi 2,5 volte), le regole piuttosto ferree costringono i team a spendere vere e proprie fortune per riuscire a tirar fuori dai motori qualche cavallo. E’ molto più difficile, infatti, trovare la prestazione quando si è tutti sullo stesso piano, pertanto è doveroso lavorare di fino.

Futuro

Dal 2012 entrerà l’iniezione elettronica, scelta piuttosto controversa a causa dei costi che essa può comportare: se le auto NASCAR sono così “arretrate” è anche per contenere al massimo i costi, ma si è giunti ad un punto in cui i motori non hanno niente in comune con i fratelli della produzione di serie, costringendo l’organizzazione a fare un passo avanti.
Nel 2013 debutteranno i nuovi telai, per dare una maggior identificazione con i modelli di serie; queste categorie infatti sono un’autentica fiera del marketing, dove ogni minimo risultato si traduce in vendite: a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 infatti c’erano modelli soprannominati “Win on sunday, sell on monday”, ovvero “Vinci di domenica e vendi al lunedì”!
 
Siamo giunti alla fine di questa rapida carrellata di caratteristiche tecniche, alla prossima: keep in the draft!

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